Perché il cassetto ?
Sarebbe facile dire, siccome sono anche uno scenografo, che in questo genere realizzo piccoli teatrini…
Nulla di più sbagliato!
Alla base, il mio concetto esprime un sentimento interiore di conservazione del ricordo, del vissuto, dell’esperienza. Il cassetto è un nostro accessorio comune di vita, dove riponiamo le nostre cose ed i nostri ricordi. Metaforicamente, ci accompagnano per tutta la vita, sono capsule del tempo dove all’interno, oggetti anche antichi, rappresentano testimonianza di passaggi d’esistenza. Passano e si tramandano di persona in persona. Qui nei miei lavori, sono messaggeri che ci parlano con suggestioni immaginifiche, Pennellate, tratti a pastello, colori, patine, stratificazioni. Il loro legante è il collage e l’assemblaggio.
Dipingo ed assemblo, tagliuzzo, compongo, incollo, riciclo, racconto il tempo…
Il collage è strumento di narrazione mediante la composizione di immagini che ricordano il reale anche attraverso concetti astratti.
A volte parto da un pezzo di legno storto, altre volte da una porzione d’immagine apparentemente senza senso.
E’ un processo creativo irrazionale che amo, ma che mi fa anche soffrire. Metto la mia tecnica al servizio dell’istinto.
Tutti i miei lavori, pittorici ed illustrativi , mantengono un chiaro indirizzo poetico sentimentale. Una sorta di malinconia anche verso epoche mai vissute… Questo sarà la sceneggiatura che caratterizzerà anche i miei prossimi lavori.
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